The Conjuring 2 (L’Evocazione 2) – Data Di Uscita

E’ stata finalmente annunciata la data di uscita del film The Conjuring 2. Il titolo per l’esattezza si chiama The Conjuring 2: The Enfield Poltergeist. Il film è prodotto dalla New Line Cinema e dalla Warner Bros. Il film uscirà nelle sale il prossimo 10 Giugno 2016. Il regista del film sarà nuovamente James Wan mentre la sceneggiatura è affidata a Carey e Chad Hayes. Ancora non sappiamo nulla della trama tranne il fatto che ritroveremo ancora una volta i coniugi Ed e Lorraine Warren interpretati rispettivamente da Patrick Wilson e Vera Farmiga.Featured image

Storie di Halloween / Non omnis moriar

Ci sono storie che vivono attraverso le interpretazioni più svariate. Storie di spiriti e di fantasmi, ambientate in luoghi lontani che sembrano vivere soltanto nell’immaginazione di chi ha avuto la fortuna di leggere o ascoltare quelle parole. La storia della casa infestata più famosa del mondo è una di queste.

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Tutto ha inizio in un piccolo paesino del Nord America chiamato Thunder Mesa. Correva l’anno 1849 quando Henry Ravenswood vi si stabilì. Preda ambita per ogni cercatore d’oro, questo ricco industriale riuscì ad acquistare la miniera e fondò la “Big Thunder Mining Company” per organizzare le operazioni all’interno della montagna. Per la sua famiglia e per dimostrare al resto dei cittadini il suo potere decise di costruire una casa in cima alla collina, così che tutti potessero ammirarlo. La villa, oltre ad ergersi maestosa su quattro piani, disponeva di un giardino, decorato con le migliori statue di marmo, ed un cimitero privato vicino alla riva del fiume. Tra quelle mura, protetta dal mondo esterno, viveva sua figlia Melanie. Giunta in età da marito un giovane che lavorava in miniera, Jake, si presentò alla magione chiedendo la sua mano. Mister Ravenswood era furioso; il futuro sposo voleva portar via la figlia da Thunder Mesa e lui non lo poteva accettare. Impedì così le nozze, nonostante la figlia continuasse a pregarlo di cambiare idea. Poi nel1860 accadde qualcosa di terribile. Un terremoto, causato da un’esplosione in miniera, uccise molti abitanti del paesino, tra cui lo stesso Henry. Fu Jake a dare la triste notizia. Entrambi si trovavano nella miniera e mentre il ragazzo era riuscito ad evitare il crollo, il padre della fanciulla non era stato così fortunato. Ora nulla poteva impedire le nozze.

Il matrimonio avrebbe avuto luogo nella sala da ballo della villa dei Ravenswood, insieme a gran parte dei cittadini di Thunder Mesa. Melanie era pronta. Mentre la musica echeggiava dall’organo, la ragazza si preparava a scendere quei gradini che l’avrebbero condotta tra le braccia del suo futuro marito. Le bastarono pochi passi per accorgersi che lo sposo non era lì ad aspettarla. Con un candelabro in mano corse da una stanza all’altra della casa fino a compiere una macabra scoperta. Jake era stato ucciso, impiccato in una stanza della casa. Melanie, in lacrime e col cuore spezzato si chiuse in una delle sue stanze, con il suo abito da sposa addosso, lontana dal resto del mondo.

Si narra che il fantasma del padre, folle di gelosia o per compiere una vendetta contro Jake reo di averlo ucciso durante il terremoto, fosse tornato per impedire le nozze, uccidendo il promesso sposo e rinchiudendo la figlia in quella casa, condannandola a vivere per sempre circondata da creature dell’aldilà. La casa andò presto in rovina e Thunder Mesa, ormai senza oro, fu abbandonata da tutti i suoi abitanti. Da una delle finestre della casa si può ancora scorgere la donna con il candelabro tra le mani, come sperando di ritrovare il suo sposto, mentre i fantasmi prendono il possesso della sua dimora. Nella finestra sul retro, a vigilare sulle tombe dei suoi cari si può intravedere il fantasma di Henry Ravenswood, e accostando l’orecchio ad una delle tombe – quella attribuita alla giovane sposa – si può ancora sentire il suo cuore spezzato che batte. Non omnis moriar.

[Esplora il significato del termine: Fantasmi nel Pavese: la villa degli amanti maledetti ] Fantasmi nel Pavese: la villa degli amanti maledetti

La bella dimora in stile tardo liberty è diventata celebre sul web per la sua fama di «casa infestata». Uno storico locale in cerca della verità

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Una villa d’inizio Novecento, elegante ma vagamente sinistra, una moglie fedifraga che si fa trovare a letto con lo stalliere e un finale in un lago di sangue: ecco i tre ingredienti base di una delle leggende più cliccate del web, quella della «Villa degli amanti maledetti» di Lomello, in provincia di Pavia. Basta inserire la frase in un motore di ricerca su Internet per trovare centinaia di risultati. La vicenda, si legge, sarebbe avvenuta in un brutto giorno di fine estate del 1912. Il proprietario della splendida tenuta oggi disabitata, eretta in mezzo ai campi di riso, tornava da una battuta di caccia. Ad attenderlo, sulla porta d’ingresso, avrebbe dovuto esserci la bella e giovane moglie, sposata pochi mesi prima. Ma la sposina non c’era: il marito la sorprese poco dopo all’ultimo piano della torretta della villa, in atteggiamenti inequivocabili, con un giovane stalliere. Il proprietario lavò nel sangue il tradimento con due colpi del suo fucile da caccia. Il terzo colpo, l’ultimo, lo riservò a se stesso. Nella villa non rimase anima viva. Ma altre presenze non tardarono a manifestarsi…

Online la leggenda spopola. Articoli, video e forum: ovunque si accenna a paesi abbandonati o case fantasma, immancabile spunta la sagoma tardo liberty della villa, ovviamente con la torretta bene in vista. Le versioni differiscono leggermente fra loro, cambia qualche dettaglio, ma il concetto è sempre quello: nella villa è avvenuto un grave fatto di sangue e da allora è infestata dai fantasmi, così cattivi da far scappare a gambe levate tutti i proprietari successivi. L’ultimo risalirebbe agli anni Cinquanta: le «energie negative» e i lamenti terrificanti lo avrebbero addirittura spinto al suicidio assieme alla moglie, mentre il figlio si sarebbe impiccato.

Ce n’è abbastanza per solleticare l’interesse dei fanatici, e infatti porte e finestre della tenuta sono state tutte sprangate per evitare incursioni come quelle avvenute a villa De Vecchi in Valsassina, provincia di Lecco, divenuta celebre come «la Casa Rossa». Tanto per rendere l’idea, solo qualche settimana fa un gruppo di motociclisti tedeschi è stato sorpreso mentre scattava foto in posa davanti alla villa, e a uno dei cancelli è stato trovato appeso il teschio di un animale, forse di un maiale. La tenuta, disabitata, non è in perfette condizioni, ma il tetto è stato rifatto da poco e gli infissi, le serrande e i vetri sono quasi tutti integri, in modo particolare la grande vetrata della torretta. Un dettaglio non secondario, dal momento che i siti internet raccontano di decine automobilisti pronti a giurare di avere visto, in occasione dell’anniversario del presunto massacro, strani bagliori provenire proprio da lì.

Il sindaco di Lomello sorride: «Ho sentito parlare di queste storie – commenta -, ma, appunto, sono solo storie. Piuttosto, vista la posizione di grande passaggio, quella villa potrebbe diventare la location ideale per aprire una pizzeria o un ristorante». La villa si trova lungo la provinciale 193 bis, vicino a cascina Boragna. È abbandonata da oltre 30 anni, ma la proprietà, acquisita negli anni Settanta dal re del riso, Francesco Sempio, si è data da fare per limitarne il degrado e le incursioni di spiritisti, predatori e semplici curiosi.

Ma qual è la vera storia della «Villa degli amanti maledetti»? L’abbiamo ricostruita grazie a Gian Franco Magenta, 82 anni, originario di Lomello, autore assieme alla moglie Tina di vari volumi di storia locale. Ci ha accompagnato in un’indagine a ritroso nel tempo, arrivando a un colpo di scena che ha dissolto in un attimo leggende e maledizioni. Ha aperto una cartelletta estratta da suo archivio personale e ha appoggiato sul tavolo una cartolina del 1931 che ritrae la villa: sull’ingresso, in piedi, si vede il proprietario, vivo e vegeto. E ci ha raccontato che cosa è successo davvero.

La chiave per scoprire la verità sulla villa degli amanti maledetti di Lomello, in provincia di Pavia, è nascosta in una cartolina del 1931. Secondo la leggenda, che spopola sui siti web dedicati all’occulto, in quella villa costruita poco fuori Lomello fra campi e risaie sarebbe avvenuto un grave fatto di sangue, un duplice omicidio per gelosia seguito dal suicidio dell’assassino. Da allora sulla tenuta sarebbe calata una vera e propria maledizione, che avrebbe colpito anche i successivi abitanti della dimora. Ma a Gian Franco Magenta, 82 anni, scrittore e appassionato di storia locale, è bastata una foto per smontare tutte le leggende. Una cartolina ingiallita, ma nitida, datata 1931, che ritrarre la villa poco dopo la sua costruzione.

Pietro Cerri, proprietario terriero locale, fece costruire la casa alla fine degli anni Venti e la battezzò, appunto, Villa Cerri. «Questa la spedì la famiglia Cerri a mio padre per gli auguri di Pasqua – racconta Magenta -. Era il 1931 e la cartolina fu fatta per celebrarne la costruzione». Insomma, nel 1912 (anno della presunta strage) la villa non esisteva ancora. Ma c’è di più. Magenta indica con l’indice l’ingresso della villa: «Sulla porta, in piedi, si vede chiaramente il padrone – commenta -. O è veramente un fantasma oppure c’è qualcosa che non torna con le date».

I Cerri sono state una delle famiglie più in vista di tutta la Lomellina. Gian Franco Magenta ricorda che per un certo periodo, durate gli anni Sessanta, furono anche i proprietari della squadra di calcio locale. Quando però il figlio di Pietro Cerri, Alberto, morì in un incidente d’auto, la famiglia decise di vendere villa e terreno. Oggi, la tenuta e i campi di riso attorno sono proprietà del «re del riso» Francesco Sempio, 71 anni, originario di Pavia, fondatore nel 1970 di Euricom, gruppo alimentare leader della produzione di riso al livello internazionale e controllore di Curtiriso, la nota azienda che ha sede proprio in Lomellina. Sempio iniziò la sua ascesa come imprenditore negli anni Settanta con una serie di acquisizioni, fra le quali compare anche la villa e i suoi possedimenti: altro che maledizione, a lui la villa ha portato fortuna.

Ma per Gian Franco Magenta, che nei panni di cacciatore di fantasmi si è trovato bene, il mistero è risolto solo in parte. In sospeso rimane una domanda: com’è nata la leggenda? E qui, in soccorso del marito, arriva la moglie Tina, con due vicende che possono avere stimolato la fantasia dei locali appassionati di storie nere. La prima, ancora molto viva nei ricordi della gente del posto, è emersa grazie a due temi scritti dai ragazzi delle medie, che hanno riportato i racconti sentiti dai nonni. Si tratta della storia del Vecchio Mulino, dove un’intera famiglia venne sterminata a colpi di coltello. Il movente era una rapina, anche se alcuni dicono che ci fosse di mezzo una storia di corna. Alla fine il colpevole venne arrestato e giustiziato nel fiume Agogna. Fu una delle ultime esecuzioni capitali della Lomellina.

«La vicenda è dei primi dell’800, quasi 100 anni prima dell’epoca in cui sarebbe avvenuto il presunto delitto», sottolinea Tina Magenta. Che ricorda poi un altro pettegolezzo locale: una storia « di tanti anni fa» che parla di una tresca amorosa fra due ex salariati di Villa Cerri. Forse le due storie di cronaca locale sono state «fuse» nel racconto, e il fascino un po’ sinistro della casa abbandonata ha fatto il resto: così è nata la leggenda degli amanti maledetti.

Caltanissetta: casa “infestata” dai fantasmi, i Carabinieri consigliano di chiamare il sacerdote

CALTANISSETTA: Nuovi inquietanti  dettagli continuano a saltare fuori dalla vicenda di via XX Settembre, dopo l’allarme lanciato da diversi abitanti della zona, i quali lamentavano strani rumori provenienti da un appartamento in disuso adiacente proprio la via XX Settembre. Sembra che la sera del 15 Luglio siano partite numerose chiamate al 113 per segnalare lamenti e rumori, descritti come “suono di piatti che si rompono e di porte sbattute, pianti e urla”…. e c’è chi asseriva di aver notato una tenue luce all’interno della casa. L’arrivo delle volanti non sembra aver risolto la situazione, i testimoni presenti assistevano al richiamo degli agenti che intimavano di uscire ai possibili intrusi nell’appartamento e in seguito all’irruzione degli stessi agenti che accedevano facilmente considerando le fatiscenti condizioni della porta d’ingresso. Dopo pochi minuti sembra che gli agenti siano usciti con un fare confuso consigliando informalmente al piccolo capannello di curiosi, che nel frattempo si era formato nonostante la tarda ora, di rivolgersi ad un sacerdote per risolvere la faccenda. I residenti della zona continuano a lamentare il loro disagio per una vicenda che sta assumendo toni sempre più oscuri, e c’è di chi parla di un esposto in procura per risalire all’intestatario dell’appartamento, il quale dovrebbe farsi carico di un eventuale esorcismo dei locali per riportare la serenità in zona. Nel frattempo sembra che qualcuno abbia sigillato l’entrata, ma le urla sembrano tornare di tanto in tanto a spaventare il vicinato.

Dopo quasi una settimana dalla notte del 15 Luglio, notte che in molti ricorderanno per la movimentata irruzione degli agenti in un appartamento di via XX Settembre e la macabra esperienza vissuta da tutto il vicinato, la risposta dei sacerdoti della diocesi locale consiste nelle indicazioni che la chiesa, rappresentata dai migliori esorcisti delle diocesi italiane, ci raccomanda di seguire sopratutto riguardo a pratiche assurde che talvolta i giovani azzardano come ad esempio le passeggiate notturne all’interno dei cimiteri, le sedute spiritiche, i riti macabri e simili, pratiche che si raccomanda di evitare tassativamente perché spalancano le porte degli inferi.

Pare che siano numerose le richieste di intervento rivolte ai pochi esorcisti della diocesi di Caltanissetta, che si trovano a volte di fronte a casi davvero complicati. Proprio come quello del 15 Luglio, quando pare siano partite numerose chiamate al 113 per segnalare lamenti e rumori, descritti come “suono di piatti che si rompono e porte sbattute, pianti e urla”…. e c’è che asserisci di aver notato da una delle finestre una tenue luce all’interno della casa. L’arrivo delle volanti non sembra aver risolto la situazione, i testimoni presenti assistevano prima al richiamo degli agenti che intimavano di uscire ai possibili intrusi, in seguito alla irruzione degli stessi agenti che accedevano facilmente considerate le fatiscenti condizioni della porta di ingresso. I presenti riferiscono che dopo pochi minuti gli agenti sono usciti con un Featured imagefare confuso consigliando alla piccola folla di curiosi, che nel frattempo si era formata nonostante la tarda ora, di rivolgersi ad un sacerdote per risolvere la faccenda. Da allora la porta di ingresso della casa è sigillata ma i residenti della zona chiedono di risolvere in fretta questa faccenda che sembra assumere toni sempre più misteriosi.

Continua il terrore in California

Una strana e inquietante moda sta prendendo piede nelle piccole cittadine della California: travestirsi da pagliacci e terrorizzare i passanti per le strade in piena notte. Giovedì, un ragazzo di 14 anni, vestito come un pagliaccio è stato arrestato per aver spaventato un bambino nel suo stesso quartiere in piena notte. L’adolescente è stato accusato di fastidi a minore. L’arresto è stato solo uno dei 20 rapporti complessivi recapitati nell’ultima settimana sulle scrivanie dei distretti di polizia. Gli agenti hanno ricevuto segnalazioni di clown armati di pistole, machete e mazze da baseball. Questi scherzi non sono cosa da ridere, e la polizia Bakersfield lo sa: nessuno dei rapporti pagliaccio hanno portato a violenze finora, ma i poliziotti temono che il trend possa degenerare.

“Faremo arresti su questi fatti, man mano che riceveremo segnalazioni. Vogliamo fermare questa stupida moda.” ha affermato il sergente di polizia Joseph Grubbs in un intervista a L.A. Times.

La moda dei travestimenti dei Clown in California ha avuto inizio il 1 Ottobre quando diversi pagliacci sono stati avvistati nella cittadina di Wasco in piena notte e con palloncini al seguito

Non si conosce il suo nome. In verità non si sa nemmeno se sia uno solo o più di uno nella ormai terrorizzata San Joaquin Valley, in California. Si aggira minaccioso nella penombra, cammina nelle buie strade della cittadina con passo felpato, maschera in volto. Un Clown inquietante che appare all’improvviso e scompare nel cuore della notte. Ricorda, e non poco, un altro famosissimo clown partorito dalla diabolica mente di Stephen King e che ha terrorizzato diverse generazioni: IT. Tra Los Angeles e San Francisco, nella cittadina di Wasco, i cittadini si sono mobilitati (attraverso i social Network) in una vera e propria caccia all’uomo, organizzandosi in modo da segnalare qualora venisse avvistato nuovamente il clown.

Su Instagram e Twitter chiunque capiti di incontrarlo, nelle buie vie della città, scatterà una foto, segnalerà la posizione e attiverà un gruppo di residenti che, torcia alla mano, partirà per la spedizione di ricerca con l’intento di scoprire la sua identità.

Giorno dopo giorno nuovi particolari arricchiscono questa spaventosa e curiosa vicenda: C’è chi giura di averne visti più di uno per le strade della città, e ogni volta con abiti diversi (facendo presumere una gang di ragazzi con l’intento di terrorizzare i cittadini), chi invece assicura sia una persona sola.

<< L’ho già visto tre volte – ha raccontato Anthony Garza, di Wasco – è spaventoso>>. Nell’ultima segnalazione di sabato notte alla polizia un testimone ha raccontato di aver visto il clown armato a Bakersfield, ma quando la polizia è intervenuta sul posto, non hanno trovato nulla. Gli agenti assicurano che, nonostante le decine di segnalazioni, il clown non è stato mai coinvolto in nessuna attività criminale. Queste le parole del tenente Jason Matson: <<Lo abbiamo visto Featured imagepiù volte aggirarsi per la città ma crediamo non sia pericoloso. Non è il primo caso di clown che vuole far divertire la gente>>.

Ma più passano i giorni e più c’è il serio pericolo che la paura si possa trasformare in qualcosa di più serio: che possa scatenarsi una psicosi. Un bambino dice di essere stato inseguito per la strada da un uomo travestito da clown e diverse segnalazioni sono arrivate alla polizia riguardo aggressioni da parte di queste inquietanti figure. In città c’è chi assicura che sia tutto frutto di un progetto promozionale (il remake di It è previsto per il 2015?).

Saw 8 è Realtà – Torna L’ottavo capitolo Dell’enigmista

LA LIONSGATE AFFERMA CHE SAW 8 E’ UNA REALTA’…

La Lionsgate sta progettando il nuovo capitolo di Saw da un bel pezzo ormai.

Era da un po però che non si avevano più notizie in merito a questa tanto reclamata ottava pellicola. Era passato talmente tanto tempo che molte persone ormai avevano perso la speranza che una nuova pellicola potesse vedere la luce.Featured image

Fortunatamente oggi noi di Horror And Love. siamo qui per rassicurarvi e per dirvi che l’ottavo capitolo della saga di Saw si farà. Fortunatamente sappiamo per certo che il nuovo capitolo non sarà ne un Remake ne un Reboot ma continuerà la storia del killer del 21° secolo, Jigsaw. Per adesso non si sa niente di più sul progetto ma pare che la Lionsgate stia cercando un progetto in grado di sorprenderci ancora una volta come era successo con i precedenti capitoli.

Annabelle – Dal 2 ottobre al Cinema!

John Form ha trovato il regalo perfetto per sua moglie che è incinta, Mia — una bellissima e rara bambola vintage che indossa un abito da sposa bianco candido. Ma la felicità di Mia per il dono della bambola durerà molto poco. Durante una notte terrificante, la loro abitazione viene invasa da una setta satanica che attacca violentemente la coppia, lasciandosi dietro terrore e sangue e molto altro ancora… I membri della setta hanno creato un’entità talmente malvagia che nessuna delle atrocità commesse quella sera potranno eguagliare la crudeltà di cui è capace la dannata… Annabelle. Featured image

IT, IL PAGLIACCIO CHE TANTO CI HA SPAVENTATO AI TEMPI DELLA NOSTRA INFANZIA.

Approfondiamo un pò meglio quello che è Pennywise, o IT, il pagliaccio che tanto ci ha fatto spaventare ai tempi della nostra infanzia.

« Io sono L’Eterna, sono La Divoratrice di Mondi e vi porterò nei Pozzi Neri e mi vedrete come sono veramente, nella mia vera forma, e non sopravviverete! Sono scesa su questo pianeta in questa stupida città che è adesso la mia tana per mangiare tutti i suoi abitanti! E la tartaruga è morta e non potrà più fare niente! Vi divorerò tutti, dal primo all’ultimo! »

Principale antagonista del romanzo, It è una creatura indefinita ed eterna, probabilmente di origine divina. Abilissimo nel cambiare sembianze ed alterare a suo piacimento la realtà, la sua vera forma, nel romanzo, viene descritta come astratta e al tempo stesso mostruosa, insostenibile allo sguardo, al punto che chi la osserva anche solo per un istante, può cadere in uno stato catatonico, perdere la propria sanità mentale, o addirittura morire. È in grado di leggere la mente e le angosce degli altri esseri viventi e, come detto prima, di mutare forma a proprio piacimento, assumendo di solito le sembianze delle paure peggiori di ogni sua vittima. Si impersona principalmente in Pennywise (chiamato anche Bob Gray), un clown perverso vestito con un largo costume di seta color argento, una cravatta blu, un colletto increspato e pompon arancioni, che saranno la caratteristica di tutte le sue trasformazioni.

Anche se il suo potere mentale si estende a tutte le creature, It predilige i bambini, poiché sono maggiormente influenzabili degli adulti e provano maggiore paura, aumentando il piacere della creatura nel mangiarli. Sebbene non abbia un ciclo di vita mortale, It può essere ferito o cacciato durante le sue trasformazioni, non da armi umane bensì dalla stessa forza del pensiero delle sue prede, come dimostrano i Perdenti quando, credendo che una sfera d’argento lanciata da una fionda possa ucciderlo, riescono a ferirlo seriamente.

pennywise il pagliaccio, scritto da giovanniborselli.

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